Entra in vigore l’AI Act, il primo regolamento sull’intelligenza artificiale

L’AI Act dell’Unione Europea introduce una regolamentazione per l’intelligenza artificiale, classificando i sistemi in base ai rischi e imponendo requisiti specifici per garantire trasparenza, sicurezza e rispetto dei diritti umani.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea il 12 luglio scorso, entra in vigore a partire dal 2 agosto il Regolamento Ue 2024/1689, meglio conosciuto come AI Act. Secondo quanto comunicato dal Parlamento europeo, obiettivo del Regolamento è «proteggere i diritti fondamentali, la democrazia, lo Stato di diritto e la sostenibilità ambientale dai sistemi di IA ad alto rischio, promuovendo nel contempo l’innovazione e assicurando all’Europa un ruolo guida nel settore».

Alla base del Regolamento, esito del lavoro pluriennale dei tavoli di lavoro europei, vi è infatti la necessità di trovare un bilanciamento tra la promozione dell’innovazione e dello sviluppo digitale, che inevitabilmente coinvolge e coinvolgerà sempre più le tecnologie legate all’intelligenza artificiale, e la necessità di regolamentare questo strumento in rapido sviluppo, per garantire la sicurezza dei dati e la tutela dei diritti fondamentali.
Il testo prevede quattro livelli di rischio secondo cui suddividere le applicazioni IA: minimo, limitato, alto e inaccettabile. Tra gli impieghi vietati si trovano le tecnologie per manipolare i comportamenti delle persone, la sorveglianza biometrica, la raccolta massiccia e illimitata di foto di volti da internet, il riconoscimento delle emozioni sul posto di lavoro o a scuola, i sistemi di punteggio sociale o la polizia predittiva, per i quali i divieti scatteranno già a partire dall’inizio del 2025.