Regolamento Omnibus e normative ESG: il dibattito tra semplificazione e sostenibilità

L’Unione Europea si appresta a ridurre gli oneri burocratici per le imprese con il Regolamento Omnibus, ma gli investitori avvertono: non bisogna compromettere le normative ESG (Environmental, Social and Governance). Questi criteri, fondamentali per garantire pratiche aziendali sostenibili, potrebbero subire un ridimensionamento che metterebbe a rischio gli obiettivi del Green Deal.
Un equilibrio delicato
La proposta della Commissione Europea, guidata da Ursula von der Leyen, mira a semplificare le procedure amministrative per le imprese, intervenendo sulla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), sulla Tassonomia UE e sulla Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CS3D). Tuttavia, un gruppo di investitori istituzionali ha espresso preoccupazione per l’impatto che queste modifiche potrebbero avere sugli standard ESG.
Il rischio di un passo indietro
L’Institutional Investors Group on Climate Change (IIGCC), il Forum Europeo per gli Investimenti Sostenibili (Eurosif) e i Principles for Responsible Investment (PRI) hanno sottolineato come il Regolamento Omnibus possa compromettere l’integrazione dei fattori ESG nelle strategie aziendali. Secondo il consorzio, le norme di rendicontazione attuali sono essenziali per un’allocazione efficiente delle risorse da parte degli investitori. Per questo, l’unico ambito di revisione dovrebbe riguardare gli aspetti tecnici e le linee guida di implementazione, evitando di riaprire il quadro normativo nel suo complesso.
Il ruolo di Francia e Germania
A complicare il quadro, le pressioni esercitate da Francia e Germania, che chiedono una revisione delle normative ESG per proteggere la competitività delle imprese europee rispetto ai mercati di Stati Uniti e Asia. La Francia ha recentemente proposto una “sospensione massiccia” degli obblighi ESG per le PMI, mentre la Germania punta a rinviare di due anni l’entrata in vigore della CSRD.
La discussione sul Regolamento Omnibus e il futuro delle normative ESG è ancora aperta. La sfida sarà trovare un equilibrio tra la necessità di semplificare i processi burocratici e la volontà di mantenere elevati standard di sostenibilità per il futuro dell’industria europea.