Transizione 5.0: le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025.

grafica piano transizione 5.0 legge di bilancio 2025

Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2025 (Legge 30 dicembre 2024 n. 207), entrata in vigore il 1° gennaio, il Piano Transizione 5.0 riceve nuove modifiche che segnano un punto cruciale per le imprese italiane.
Tra incentivi, semplificazioni e cambiamenti normativi, il piano punta a rilanciare gli investimenti digitali e sostenibili, nonostante alcune difficoltà.

Le principali novità della Legge di Bilancio
La nuova disciplina semplifica il sistema delle aliquote per i crediti d’imposta.
In particolare:

  • Unificazione dei primi due scaglioni di investimento, con un’aliquota unica del 35% fino a 10 milioni di euro, che può salire al 40% o 45% in base alla riduzione dei consumi energetici.
  • Introduzione di incentivi per progetti innovativi realizzati dalle ESCo (Energy Service Companies), che ora possono accedere direttamente ai crediti d’imposta.
  • Maggiorazioni per gli investimenti in pannelli fotovoltaici di tipo a), b) e c), con aliquote rispettivamente al 30%, 40% e 50%, a supporto della filiera produttiva europea.

Nuove opportunità di cumulabilità
Le agevolazioni previste dal Piano Transizione 5.0 sono ora cumulabili con altri incentivi nazionali ed europei, come il credito d’imposta per le Zone Economiche Speciali (ZES) o per la Zona Logistica Semplificata.
Questo permette alle imprese di ottimizzare i benefici fiscali, purché rispettino il divieto di doppio finanziamento.

Incentivi fiscali e sostegno agli investimenti
Tra le misure più rilevanti:

  • Riduzione dell’IRES al 20% per le imprese che reinvestono almeno l’80% degli utili, di cui il 30% in beni 4.0 e 5.0.
  • Rifinanziamento della Nuova Sabatini, storica misura che sostiene l’acquisto di macchinari e tecnologie innovative.
  • Sostegno alla transizione digitale ed ecologica attraverso il Fondo 394/1981 di SIMEST.

Sfide e prospettive
Nonostante le opportunità, permangono alcune criticità. La riduzione del budget complessivo per i beni materiali potrebbe creare una corsa agli incentivi, mentre l’eliminazione del credito d’imposta per i beni immateriali penalizza gli investimenti in software e altre soluzioni digitali. Tuttavia, la Legge di Bilancio offre un quadro più strutturato, in grado di sostenere le imprese nella transizione verso modelli produttivi più sostenibili e digitalizzati.